I test sugli animali nella cosmesi

Vegan e cruelty free: significato, differenze e certificazioniI prodotti Olimpia Cosmetics non vengono testati sugli animali così come prescritto dalla direttiva europea 2003/15/CE che prevede che nell’Unione Europea tutte le sostanze usate per confezionare creme, shampoo e profumi debbano essere rigorosamente “cruelty free”, non soltanto i prodotti finiti, ma anche le materie prime. In Europa è anche vietata la vendita di cosmetici i cui ingredienti siano stati testati sugli animali all’esterno dei paesi membri.

Cosa sono i test sugli animali?

Ciascun nuovo prodotto cosmetico prima di essere messo in commercio attraversa una fase sperimentale durante la quale vengono effettuati diversi test per essere certi che il prodotto non sia dannoso per l’utente finale. Fino al 2013 gran parte di questi test venivano eseguiti sugli animali che vivevano in condizioni restrittive e spesso maturavano patologie più o meno serie fino ad arrivare talvolta alla morte. I test sugli animali per i cosmetici comprendono test di irritazione cutanea e oculare, studi sull’ingestione forzata e test sulla dose letale per determinare se gli ingredienti siano pericolosi. Gli animali utilizzati sono essenzialmente ratti, gatti, cani e porcellini d’India, ma in alcuni stati si usano anche i conigli.

Purtroppo il divieto di sperimentazione sugli animali è valido solo per poter vendere negli stati appartenenti all’Unione Europea; ci sono però degli stati, come per esempio la Cina, che richiedono che i prodotti venduti nel loro territorio siano sottoposti ai test sugli animali, questo vuol dire che le grandi aziende cosmetiche che esportano i propri prodotti anche in Cina accettano che vengano effettuati i test sugli animali.

Alternative ai test sugli animali

La sperimentazione sugli animali appare ancor più cruenta ed inutile se si pensa che già da tempo sono disponibili alternative per valutare eventuali conseguenze per il consumatore.

Parlando di cosmetici basta pensare che la natura di questi prodotti prevede che il loro uso sia limitato alla pelle, ai capelli e non di certo ad organi interni per cui è sufficiente testare eventuali reazioni allergiche a livello cutaneo o da contatto con gli occhi e che queste reazioni non “attraversino” la barriera cutanea.

A questo scopo è assolutamente accessibile il ricorso ai progressi della ricerca grazie ai quali si sono diffusi sistemi convalidati che non utilizzano animali ma modelli in vitro, modelli di pelle umana ricostruita o metodi che sfruttano applicazioni informatiche, con cui si possono misurare l’irritazione, la corrosione, la fototossicità e l’assorbimento cutaneo degli ingredienti cosmetici e dei prodotti finiti.

Certificato cruelty free

Se in Europa non è necessario indicare in etichetta il “non testato sugli animali” in quanto vietato per legge, negli altri stati le aziende che non accettano la sperimentazione sugli animali possono indicarlo apponendo il bollino identificativo del certificato cruelty free che rappresenta un coniglietto. Il certificato è valido in tutto il mondo, può essere rilasciato a qualsiasi azienda che rispetti la legge e le regole etiche relative al trattamento degli animali.

Ora che sappiamo un pò di più riguardo la sperimentazione cosmetica sugli animali possiamo mettere maggiore attenzione quando scegliamo un prodotto per la cura del nostro corpo, tenendo presente che sono ancora molte le aziende multinazionali che esportano i propri prodotti per la commercializzazione all’estero dove non solo i test sugli animali sono consentiti ma in alcuni casi addirittura richiesti come la Cina.

A questo link puoi trovare le aziende non cruelty free.

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